Domande sull’autotrapianto di capelli


1) L’autotrapianto è davvero un intervento complicato e doloroso oltre che costoso?

Nel corso di oltre quarant’ anni questo intervento ha subito una serie di miglioramenti tecnici tali da renderlo uno dei più affidabili e sicuri nel campo della chirurgia dermatologica. Deve tuttavia essere eseguito in una clinica perfettamente attrezzata per questo specifico impiego e normalmente non richiede degenza. Infine, per quanto riguarda il costo, si può dire che l’autotrapianto sia ormai diventato un intervento popolare, accessibile a tutti.

2) L’intervento può lasciare dei segni?

Quello dei segni era un problema del passato, legato all’impiego di “isole” molto grandi, che contenevano 25 o 30 capelli e che producevano inevitabilmente il famoso “effetto bambola”. Con l’introduzione dei micro ed unigrafts, e, più recentemente ,delle unità follicolari, i risultati sono assolutamente naturali, in qualunque condizione di luce.

3) Dopo quanto tempo ricrescono i capelli trapiantati?

I capelli trapiantati ricrescono mediamente dopo 12-18 settimane e continuano a crescere per sempre, mantenendo le caratteristiche di colore, robustezza ed immunità alla calvizie proprie della zona da dove sono stati prelevati. Non esistono terapie o trattamenti particolari che possano favorire una ricrescita più rapida

4) Che cosa si nota dopo l’intervento?

E’ necessario portare una benda? Nella zona del trapianto potranno comparire tante piccole croste, che durano di solito 8-10 di giorni. In teoria il paziente può lasciare lo studio senza alcuna benda. Tuttavia appare più prudente applicare un bendaggio leggermente compressivo per la notte, allo scopo principale di proteggere la zona donatrice e di impedire nel contempo che qualche FU possa venire rimossa involontariamente durante il sonno. Il giorno successivo il paziente viene sottoposto ad una visita di controllo con medicazione ed un primo lavaggio del cuoio capelluto.

5) Dopo quanto tempo si può effettuare un primo shampoo?

Per quanto esistano specialisti che permettono di lavare i capelli già il giorno successivo all’intervento, si consiglia di effettuare un primo shampoo dopo 72 ore, quando cioè non é più possibile interferire con i processi di cicatrizzazione.

6) Che grado di infoltimento è lecito aspettarsi da uno o più interventi?

In corrispondenza della nuca, che rappresenta la zona donatrice, la densità media di capelli, in un soggetto normale, é di solito piuttosto elevata e può variare,a seconda della razza, sesso ed età, dai 110 ai 170 o più per centimetro quadrato. Durante un intervento di media entità viene rimossa di solito un’area alla quale corrispondono circa1000-3000 FU. Questi capelli verranno distribuiti su un’area più vasta e naturalmente con una densità minore di quella presente nella zona donatrice. L’esperienza accumulata in milioni di interventi ha dimostrato che già una densità di 30-40 capelli/cm2 é sufficiente per ottenere un infoltimento naturale ed esteticamente ineccepibile. Il risultato può essere inoltre favorevolmente influenzato dal tipo e dalla consistenza dei capelli trapiantati. Nei soggetti che desiderano ottenere un risultato più consistente ed in tempi brevi é possibile trapiantare,quando la zona donatrice lo permette, anche più di 4000-6000 capelli in una sola seduta (megasession).

7) Esiste un’età più adatta per sottoporsi all’autotrapianto?

Non esiste un’età più favorevole per sottoporsi all’intervento anche se appare ovvio che i capelli della nuca, per quanto insensibili alla calvizie, possono invecchiare come ogni altro tessuto e quindi risultino più vitali in un soggetto giovane. In pratica il momento più adatto per l’intervento é quando un soggetto non é più disponibile ad accettare la propria calvizie

9) Esistono farmaci in grado di contrastare efficacemente la calvizie?

Di fronte ad una predisposizione genetica qualunque tipo di farmaco offre, al momento attuale, un’attività piuttosto limitata,eccetto la finasteride, farmaco già conosciuto ed utilizzato in passato per contrastare l’ipertrofia prostatica. Il meccanismo grazie al quale manifesta un’ azione contro la calvizie androgenetica é legato alla sua capacità di bloccare l’attività del diidrotestosterone (DHT), una frazione dell’ormone maschile responsabile in gran parte della caduta dei capelli e dei problemi di ingrossamento e tumori della prostata. Nella pratica é stato possibile riscontrare una effettiva riduzione della caduta di capelli in un certo numero di soggetti geneticamente predisposti alla calvizie. Pertanto tale farmaco risulta utile principalmente se utilizzato a questo scopo, molto meno per fare ricrescere i capelli. Il rovescio della medaglia é rappresentato dal fatto che come si sospende il farmaco scompaiono tutti gli eventuali risultati. Recentemente è stata introdotta in commercio una nuova molecola,la dutasteride,la cui efficacia è praticamente sovrapponibile alla finasteride.

10) Può l’autotrapianto essere utilizzato anche nella calvizie femminile?

Premesso che la calvizie femminile rappresenta sempre un evento altamente drammatico, con implicazioni di carattere psicologico spesso più gravi che nell’uomo, é giusto ricorrere all’autotrapianto, purché esistano condizioni indispensabili al successo di tale intervento.

11) Come può un giovane che perde i capelli reagire in modo corretto ad un tale problema?

La migliore iniezione di fiducia in questo caso é vedere ricrescere almeno una parte dei propri capelli grazie all’ autotrapianto. L’adozione di una parrucca (da alcuni chiamata con termini strani, che inducono ad equivoci) condiziona in modo pesantissimo chi la porta, il quale passa il resto della sua vita nella segreta speranza di affrancarsi prima o poi da una tale schiavitù. Anche i capelli sintetici danno l’impressione di poter recuperare immediatamente la propria immagine, ma dopo qualche settimana bisognerà fare i conti con le inevitabili sequele provocate da questo inutile metodo. Soltanto rivedere e sentire di nuovo i propri capelli rappresenta la migliore terapia per ogni forma di disagio e insicurezza che possono insorgere in seguito alla calvizie.